Essere genitori è farsi genitori

«Essere genitori […] è farsi genitori. È farsi interlocutori di una crescita, attrezzarsi a capire i propri figli, a comprenderne (senza censure) la personalità, ad accompagnarla nel suo sviluppo, pur carico (sempre e inevitabilmente) di tensioni o di conflitti, di scarti e di incomprensioni. È stare accanto ai figli, guidandoli «quanto basta», ovvero quanto è richiesto e quanto è necessario senza farsi direttivi o invadenti, senza divenire intrusivi. È essere pronti a dare aiuto, ma anche a lasciar liberi, e a farlo senza ansia, senza iper-protezione, senza abbandono. L’equilibrio è difficile e da vivere in prima persona e da realizzare giorno per giorno. Non esistono, infatti, ricette…» F. Cambi

In pochi sanno che oggi è un giorno da dedicare alle mamme e ai papà. Nel 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti proclamato il 1 di giugno come Giornata Mondiale dei genitori, per riflettere sul loro ruolo e valorizzarne il compito educativo quale fondamento della società.
Essere genitore è una delle esperienze più straordinarie della vita. Chiunque lo sia, sa bene che si tratta di una sfida che giorno dopo giorno ci spinge a dare il meglio di noi stessi e che, al tempo stesso, può mettere a dura prova la nostra pazienza e la nostra capacità di affrontare lo stress.
Ci sono tanti modelli di genitorialità quante sono le coppie di genitore-figlio. Nessun genitore è uguale ad un altro, e ancora, nessun genitore è genitore allo stesso modo con figli diversi. Quante volte ci capita di sentirci dire “ma con lui/lei eri diverso!”, “a lei/lui hai permesso di…”, “con me non siete stati così flessibili”, ecc.? E, allo stesso modo, quanto spesso ci capita di pensare “con il piccolo non ero così ansioso/a”, “con lui/lei è tutto più difficile”, ecc.? Questo accade perché ogni relazione è a sé; ogni genitore cambia in base al figlio/a che si trova di fronte, in base alle sue peculiari caratteristiche, alle sue fragilità e virtù, così come il modo di essere genitore si modifica nel tempo, attraverso le condizioni e gli eventi di vita che la famiglia si trova ad affrontare.
Oggi come oggi essere madri e padri implica una sfida importante: quella di trovare una modalità propria – del tutto personale – di costruire uno spazio di cura dei figli che sia al tempo stesso luogo accogliente e stimolo all’autonomia per i figli/e e per i genitori stessi. La genitorialità, nelle mille fatiche e infinite gioie che comporta, è un cammino di crescita. E, in quanto tale, rappresenta un’opportunità per scoprire aspetti nuovi di sé, della coppia e del mondo circostante.
Ogni genitore deve trovare il proprio modo di essere un genitore “sufficientemente buono”, capace di accettarsi con i propri limiti ma allo stesso tempo autenticamente disponibile a fare del proprio meglio, ad essere realmente sintonizzato sui bisogni suoi e dei figli/e. Non esistono ricette preconfezionate ma può essere utile tenere a mente alcuni principi.

4 principi della genitorialità “positiva”:

  • Individua degli obiettivi educativi di lungo termine e tienine conto giorno per giorno.
    I bambini imparano a gestire lo stress e le emozioni osservando i propri genitori. Quando siamo sotto pressione, magari perché siamo stanchi, o preoccupati, o abbiamo fretta di fare qualcosa il livello di stress aumenta rapidamente. E si innalza ulteriormente se i bambini fanno i capricci, non ubbidiscono, non sono svelti quanto noi vorremmo. In queste situazioni è facile che a prendere il sopravvento sia il nostro cervello emotivo: se siamo spaventati o arrabbiati possiamo facilmente reagire con esplosioni di rabbia, urlare, picchiare oggetti. Si tratta di reazioni del tutto normali, che i genitori conoscono bene. E’ in questi momenti che dobbiamo ricordarci degli obiettivi educativi a lungo termine, rallentare il passo e uscire dalla trappola degli automatismi.
  • Fai sentire i tuoi bambini amati, e abbi cura di te.
    Sembra un paradosso ma tra i più grandi regali che si possono fare ai propri figli c’è quello di essere genitori felici, uomini e donne felici, coppie felici, persone felici. I bambini imparano osservando i propri genitori e imparano meglio quando si sentono rispettati, compresi, protetti e amati. In un’atmosfera di affetto, il bambino si sente al sicuro anche se commette errori, ha l’opportunità di sperimentarsi in modo autentico, è più motivato ad impegnarsi, impara a riconoscere e a rispettare i sentimenti suoi e degli altri. Essere genitori felici è un regalo non solo perché fornisce ai bambini un modello di adulto appagato e realizzato, ma anche perché un adulto sereno lascia spazio allo sviluppo autentico dei figli/e.
  • Fornisci confini e punti di riferimento.
    Stabilisci regole chiare e sii coerente. Proprio come gli adulti, i bambini imparano meglio quando ricevono informazioni, quando sono aiutati a trovare modi costruttivi per raggiungere i loro obiettivi e quando comprendono i motivi che sono alla base delle regole. Se diamo ai bambini delle regole che noi per primi non rispettiamo o ci aspettiamo che capiscano da soli cosa devono o non devono fare e poi, quando sbagliano, li puniamo, si sentiranno confusi e nervosi. Se saranno mortificati, feriti e/o umiliati quando commetteranno degli errori, cominceranno ad avere paura di provare cose nuove.
  • Interessati a comprendere cosa pensano e come si sentono i tuoi figli/e.
    Cerca di avere aspettative realistiche sulle capacità dei tuoi figli in base alla loro età e al livello di sviluppo. Ricordati che i tuoi figli potrebbero non avere l’esperienza o le informazioni di cui hanno bisogno per riuscire in quello che stanno facendo. Rifletti sul tuo atteggiamento e su come puoi modificarlo per aiutarli a crescere. Accetta che il loro punto di vista può essere diverso dal tuo.

Questa giornata è per tutti i genitori del mondo, affinché possano essere affettuosi e creativi nella loro funzione, affinché si pongano delle domande, si confrontino e si impegnino a scoprire i propri figli e se stessi nelle peculiarità del loro essere individui nel mondo, liberi e irripetibili.
Questo articolo è per tutte le mamme e i papà che ci hanno permesso di accompagnarli nel loro cammino e per quelli che lo faranno, per tutto quello che con loro abbiamo imparato e che continueremo ad imparare.

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